C'è ancora bisogno di te, per stridere come il gheppio,
per non chiedere se si può, non si può,
per non risparmiare mai né lacrime né sangue,
per urlare le tue parole nel vuoto,
può essere che non ti sentano, ma non andare via comunque,
si troverà ancora lavoro per te,
c'è sempre bisogno di qualcuno che capisca
la ragazza di strada e i folli.
Siediti in un angolo, oppure mettiti da parte, e guardati intorno,
nei tuoi occhi la tua partecipazione sia una luce tagliente,
avvicinati in questo modo a quelli che soffrono
e non considerare quel che è rotto e la sua frazione mutilata,
ma la parte dell’intero che non è divisibile:
appartiene a tutti chi non appartiene a nessuno.
1933
Irisz Maar © novembre 2025
Revisione e correzione: Anna Cavallini