Ormai non mi rialza nessuno,
sono sprofondato nel fango.
Accoglimi come figlio tuo, mio Signore,
perché non diventi un orfano spietato.
Raccoglimi, figura formatrice,
e in ciò a cui mi obbligano
- professarti, rinnegarti -
soccorrimi, in entrambi i casi.
Sai quanto è bambino il mio cuore -
non rispondere al mio rifiuto;
non accecare la mia anima,
lascia che a volte sbirci in paradiso.
Tu, che ormai non ti tormentavi più,
dopotutto mi sono fatto carico io dei tuoi pesi,
d'ora in poi, sulle fosse del mondo delle ombre
sii tu a vegliare su di me.
Richiama tutti quelli che amo,
perché abbiano buon cuore con me.
Esamina il mio caso,
prima che io mi offra in sacrificio.
primavera 1937
Irisz Maar © settembre 2025
Revisione e correzione: Anna Cavallini