2025. 08. 09.
Attila József: Era sera, e la nostra pelle si toccava appena
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Attila József: Era sera, e la nostra pelle si toccava appena

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Attila József

 

 

Era sera, e la nostra pelle si toccava appena

 

 

 

Era sera, e dal cielo estivo

Cadevano dentro di me desideri precipitosi, roventi,

E quando la nostra pelle, ogni tanto, si toccava appena,

Io vivevo lì, con tutta la mia vita,

In quel minuto pezzettino,

Dove la nostra pelle,

La nostra pelle si toccava appena.


 

Adesso lo so, era lei, lei che cercavo,

Quando la mia mente ha chiesto un’apparizione.

Oh, voi, fiori minuscoli, e voi, distanze disumane,

Capite la sua parola, il suo grembo?

Perché io non riesco più a reggerla, e annuncio,

Con il ronzio delle apette, e con grida che lanciano comete,

L'intera donna.


 

Cosa sarebbe accanto a te la vigna assolata,

L'animale celeste dal manto di alba,

Oppure il dondolio mattutino dei cespugli

Sul fianco novello delle terre nubili?

In te i baci di ogni donna gorgogliano insieme,

E ormai ho spesso paura di te, tanta paura,

Perché tu e io ci siamo aggrovigliati troppo

E confondi tuttora ogni filo che è rimasto libero.

Oh, noi ci bramiamo anche

Quando su di me pesano pietre mostruose

E tu giaci su nuvole leggere!

 

 

 

prima metà del 1924

 

 

 

Traduzione: Irisz Maar
Comparazione con l'originale, revisione e correzione: Anna Cavallini
Irisz Maar, Anna Cavallini © 7-8 agosto 2025

 

 

 

 

Irisz Maar © agosto 2025

Revisione e correzione: Anna Cavallini

 

 

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Design del logo © Orsolya Bagi in collaborazione con Irisz Maar, 2024

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