2025. 05. 30.
Attila József: Ode (estratto)
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Attila József: Ode (estratto)

 

 

 

 

 

 

 

 

Attila József

 

 

Ode

 

 

(estratto)

 

 

                        1

 

Sono seduto qui, sulla rupe lucente,

e la brezza lieve

della giovine estate, come il calore

di una cena affabile, vola.

Sto abituando il mio cuore al silenzio.

Non è così difficile -

si assiepa qui quel che si era involato,

la testa s'inclina, la mano

penzola.


 

Guardo la criniera dei monti -

ogni foglia

riflette la luce della tua fronte.

Sulla strada non c'è nessuno, nessuno,

e vedo il vento

agitare la tua gonna.

E sotto le chiome gracili

vedo i tuoi capelli sporgersi in avanti,

il tuo seno morbido sussultare e

- appena il ruscello Szinva fugge -

ecco, rivedo sorgere

fra i rotondi sassi bianchi,

i tuoi denti, la tua risata angelica.

 

 

                        2

 

Oh, quanto ti amo,

tu, che hai indotto a parlare

la solitudine insidiosa che nei ventricoli

più profondi del cuore tesse i suoi tranelli,

e l'universo.

Tu, che come la cascata dal proprio fragore,

ti distacchi da me, e scorri via in silenzio,

mentre io, fra le vette della mia vita, nella vicinanza

della lontananza, tuono, grido,

dibattendomi sulla terra e sulla volta celeste,

ti amo, dolce matrigna!

 

 

                        3

 

Ti amo, come il bambino la madre,

come le fosse taciturne la loro profondità,

ti amo come le sale la luce,

l'anima la fiamma, il corpo la quiete!

Ti amo come amano vivere

i mortali, finché non muoiono.


 

Ogni tuo sorriso, ogni tuo gesto

custodisco, come la terra gli oggetti caduti.

Nella mia mente, come l'acido nel metallo,

con i miei istinti ti ho inciso,

tu, dolce figura bella,

lì la tua essenza colma tutto l'essenziale.

 

Gli istanti scorrono via strepitando,

ma tu siedi muta nel mio orecchio.

Stelle si accendono e cadono,

ma tu ti sei fermata nei miei occhi.

Il tuo sapore, come il silenzio nella grotta,

alita raffreddandosi nella mia bocca,

la tua mano sul bicchiere d'acqua

e la sua fine venatura

riecheggiano dentro di me.

 

 

[...]

 

 

giugno 1933

 

 

Traduzione: Irisz Maar
Comparazione con l'originale, revisione e correzione: Anna Cavallini
Irisz Maar, Anna Cavallini © maggio 2025

 

 

 

Irisz Maar © maggio 2025

Revisione e correzione: Anna Cavallini

 

 

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Design del logo © Orsolya Bagi in collaborazione con Irisz Maar, 2024

 

 

 

 


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