2024. 03. 08.
Voluttuosa e innocente, disegnata e vera
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Voluttuosa e innocente, disegnata e vera

Questa settimana propongo un libro sull'artista ceco: Alphonse Mucha a cura di Tomoko Sato, in collaborazione con Francesca Villanti. Insieme al libro, propongo anche qualcos'altro.

Riassumo in breve i tre passaggi decisivi della sua carriera.

La carriera di Mucha si avvia veramente quando l'attrice Sarah Bernhardt gli commissiona una locandina per il suo allestimento di Gismonda, e così l'artista, che prima era illustratore di libri di "discreto successo"[1], si è avventurato nel mondo dei manifesti e ha avuto immediatamente successo. Diventa subito conosciuto e l'attrice, colpita dall'originalità dell'artista, lo assume per sei anni, e non soltanto per gli allestimenti, ma anche come direttore artistico per le messe in scena da lei curate. Così Mucha realizza gioielli, costumi e scenografie per l'attrice.

In seguito inizia a cooperare con vari marchi, per esempio Nestlé Food, che gli hanno chiesto di disegnare delle immagini per le loro pubblicità. Ha illustrato per esempio la pubblicità di profumi, sigarette, biciclette e biscotti. Ha avuto la convinzione che lo stesso prodotto di un marchio, o lo stesso marchio, vada rappresentato con la stessa immagine su varie superfici. Come, per esempio, il manifesto pubblicitario di un profumo e l'immagine sulle boccette dello stesso profumo. Pratica divenuta scontata oggi.

Dopo aver trascorso venticinque anni fuori dalla sua patria, torna nel suo Paese. Qui la sua arte ha una svolta, cambia palpabilmente. Nelle sue immagini appaiono espressioni del volto e gesta che sono ben lontane dal viso delle donne dolci-sensuali illustrato prima. Compaiono angoscia, dolore e pericolo. Mentre una certa armonia non riesce ad abbandonare l'artista neanche in questo periodo.

La caratteristica più incisiva delle opere di Mucha, che dà subito nell'occhio, è la figura femminile da lui raffigurata. Al contrario degli artisti tardo-ottocenteschi che coltivavano l'idea di una donna decadente, pericolosa e fatale, le donne raffigurate da Mucha, mentre sono affascinanti, voluttuose e molto sensuali, hanno anche l'aria di essere integre, di essere innocenti. "[...] Hanno un fascino magnetico, ma allo stesso tempo lo confortano con gli occhi sereni e l'espressione benevola." [2] Oltre a ciò, Mucha sosteneva che la natura ci procura delle immagini e movimenti armoniosi per gli occhi che sono proporzionati perfettamente, e, in più, tutto ciò riesce a rappresentare la bellezza - o far parte di quella bellezza - che lui vuole trasmettere con la sua arte e nella quale crede fermamente. Oltre alle immagini dei fiori che si trovano abbondantemente nelle sue opere, anzi, in realtà in parte le identificano, quest'armonia a cui Mucha aspira si può cogliere anche "nell'uso espressivo della linea in movimento"[3]. Inoltre, le sue immagini sono diventate impareggiabili per via dell'influenza della sua patria, fra cui il mondo delle icone ortodosse del suo Paese d'origine e gli abiti tradizionali cechi che in lui sono entrati in sintonia con l'ambiente artistico dell'Europa occidentale, in particolar modo con la Francia.

Ci sono state immagini che hanno avuto un impatto molto forte su di me. Per esempio l'illustrazione dello smeraldo che Mucha ha creato per la gioielleria Fouquet, perché appare una certa ferocità sul viso della donna in vesti verdi, e dal suo vestito cresce, o meglio, del suo vestito fa parte, un animale con la stessa espressione del viso. Il volto della donna è collocato subito sopra il volto di quest'animale, che sembra un serpente, un drago e un felino nello stesso tempo. Questa espressione è molto insolita rispetto alle altre illustrazioni in generale e sinceramente è riuscita anche a spaventarmi, a tal punto che mentre mi magnetizzava e non sapevo distogliere lo sguardo, volevo anche allontanarmi il più possibile, quindi ha suscitato in me una sensazione forte. Certamente mi piace anche l'illustrazione della pietra preziosa ametista, perché la donna sul quadro è circondata dagli iris rosa, e ho una debolezza personale per ogni cosa che rappresenta in qualche modo il mio nome. Ed è un esempio perfetto della bellezza delle litografie di Mucha e delle donne raffigurate.

Amethyste et Emeraude

Les pierres précieuses: L'Améthiste, 1900 (Litografia a colori, 67,2x30 cm, Fondazione Mucha) / Les pierres précieuses: L'Émeraude, 1900 (Litografia a colori, 67,2x30 cm, Fondazione Mucha)

Mi piace tanto il colore degli occhi di queste donne e la luce nei loro occhi che le rende vive, mentre, nello stesso tempo, continuano a risultare disegni in un modo provocante ed esaltante. Oltre a ciò, mi hanno sorpresa le immagini che lui ha creato quando è tornato nel suo Paese, perché insieme alla bellezza e al carattere inconfondibile delle sue immagini, appare anche una profondità storica sul viso delle persone raffigurate, e anche nella scelta dei colori.

Ho preso questo libro nel bookshop della mostra temporanea nel Museo degli Innocenti: Alphonse Mucha: La seduzione dell'art nouveau. Ecco l'altra cosa che vi suggerisco questa settimana: la mostra. Ho preso il libro, appunto, perché mi hanno affascinato la bellezza delle litografie, la particolarità unica e caratteristica delle figure femminili, tutto sommato il mondo proprio che ha creato l'artista e che descrive ogni sua opera, e in cui, ho intuito subito, mi piacerà tuffarmi e immergermi sempre, aprendo questo libro.

La mostra parla anche dell'artista fiorentino Galileo Chini, che è stato influenzato dalle innovazioni di Mucha, innovazioni che, comunque, hanno determinato tutto l'art nouveau. Quindi la mostra fa anche vedere "come l'Italia abbraccia la necessità di dar vita a un modello stilistico e iconografico capace di interpretare la modernità contemporanea."[4]

Io generalmente, quando una mostra ha un grande effetto su di me oppure se l'artista è fra i miei preferiti, prendo un poster che posso incorniciare e appendere sul muro, oppure prendo il libro della mostra per poter sempre ammirare i quadri, il concetto di quella mostra e per poter ritornare sugli argomenti presentati, avendo sempre con me l'idea generale, la storia dell'artista e le interpretazioni. Questo libro riassume la vita, le aspirazioni e l'ideale dell'artista inserendo la sua storia nel contesto storico ed artistico, accompagnandola naturalmente con le immagini delle sue opere che illustrano al meglio tutto ciò. Quindi è ottimo se non lo conosciamo ancora, oppure se vogliamo avere un testo su cui possiamo sempre ritornare se vogliamo rinfrescare un po' l'argomento. Inoltre, ci illustra il ruolo e l'opera di Galileo Chini.

La mostra si trova a Firenze, al Museo degli Innocenti, quindi se ne avete la possibilità vi suggerisco caldamente di visitarla. È aperta fino al 7 aprile. Se invece non ne avete modo, vi invito a prendere questo libro, dove potete approfondire il tema. Già per le immagini bellissime ne vale la pena.

 

[1] Alphonse Muca a cura di Tomoko Sato, in collaborazione con Francesca Villanti, Skira, Milano, 35.
[2] Idem.
[3] Id. 151.
[4] Idem.

Irisz Maar © marzo, 2024

Revisione e correzione: Anna Cavallini


 


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